Negli ultimi anni foniatri e ortodontisti stanno approfondendo l’argomento riguardante il rapporto tra dislalie e disgnazie.
Un oggetto d’argomento e di studio è la correlazione tra malocclusione e articolazione del linguaggio.
Dislalie: un disturbo del linguaggio caratterizzato dall’incapacità della persona di articolare correttamente determinati fonemi, manifestato per lo più nei bambini, nei primi due anni di età, dove è fisiologico che presentino disturbi dislalici. Si parla di dislalia, in senso patologico, superato il terzo anno di età.
Disgnazie: sviluppo scorretto delle ossa mascellari con conseguente alterato contatto fra le arcate dentarie (malocclusione), da cui possono derivare eventuali disturbi della fonazione e della masticazione.
Conoscere se e in che modo queste due alterazioni siano collegate permette di pensare ad un piano di trattamento adeguato a correggere entrambi i disturbi.
Lo studio analizzato è quello condotto da un gruppo di ricercatori dell’ Università degli studi di Milano, del dipartimento di Scienze Chirurgiche, Ricostruttive e Diagnostiche Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia, e della Fondazione IRCCS Ca’ Granda-Ospedale Maggiore Policlinico.
Obiettivo dello studio era evidenziare la correlazione tra malocclusioni e difetti fonetici e pianificare un approccio clinico combinato tra ortodonzia e logopedia.
I soggetti esaminati sono stati 880 bambini tra i 6 e i 10 anni di età, 448 maschi e 432 femmine. Sono stati visitati da un logopedista e da un ortodonzista e sono stati eseguiti esami approfonditi della struttura facciale e della cavità orale al fine di verificare questa correlazione.
Il risultato?
È stato riscontrato una relazione tra disgnazie e dislalie, quindi i disturbi fonetici possono dipendere dalle malocclusioni dell’apparato dentale. L’effetto della malocclusione sulla dislalia sembra essere più rilevante, più frequente e aumenta proporzionalmente alla gravità della malocclusione stessa.