Salute dentale: il dentifricio non basta

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23 Febbraio 2018

Salute dentale: il dentifricio non basta

La crescente prevalenza di disturbi legati all’erosione dentale e ipersensibilità, hanno favorito la commercializzazione di prodotti come soluzione a questi problemi.
Primo tra tutti è il dentifricio, oggi possiamo scegliere tra una vasta gamma, denti bianchi, sensibilità gengivale, la verità però è il dentifricio non fa miracoli e per mantenere una buona salute dentale, da solo non basta.

Tuttavia, uno studio condotto presso l’Università di Berna, in Svizzera, in collaborazione con la São Paulo Research Foundation, ha dimostrato che nessuno fra i 9 dentifrici analizzati era in grado di offrire una protezione solida contro l’erosione e l’abrasione dello smalto, un fattore chiave per l’insorgenza dell’erosione e dell’ipersensibilità dei denti.
L’erosione dentale è la perdita cronica di tessuto duro dei denti, causata dall’acido dei cibi che introduciamo, senza coinvolgimento batterico. A differenza della carie che, appunto, è legata ai batteri.
Gli autori sottolineano dunque che questi prodotti dovrebbero essere usati come complemento, non come trattamento in senso stretto, dei problemi dentali. Secondo João-Souza, uno degli esperti, sono necessari almeno tre elementi: una terapia specifica prescritta da un dentista, l’uso di un dentifricio appropriato e il cambiamento nello stile di vita, in particolare nella dieta.
Naturalmente i principali protagonisti di questi problemi sono cibi e bevande con i loro acidi da lavorazione industriale. L’esperto afferma: “Quando questo acido si associa all’azione meccanica della spazzolatura dei denti, ne risulta un’usura erosiva. Di conseguenza, si prova disagio quando si beve o si mangia qualcosa di freddo, caldo o dolce”
La ricerca ha simulato l’effetto della spazzolatura effettuata una volta al giorno a seguito di esposizione a una soluzione acida sullo smalto dei denti, per cinque giorni consecutivi. Lo studio ha utilizzato premolari umani donati per scopi di ricerca scientifica, saliva artificiale e uno spazzolino automatico.
Souza continua – “Durante la spazzolatura con questi dentifrici, miscelati con saliva artificiale, abbiamo scoperto che le loro proprietà erano diverse, quindi abbiamo deciso di ampliare l’analisi per includere fattori chimici e fisici. Questo ampliamento ha reso lo studio più completo. Nessun dentifricio è apparso migliore degli altri a livello statistico, anche se numericamente sono apparse delle differenze”.
Quindi si inizià uno studio in vivo più specifico, che includerà anche valutazioni del dolore.

 

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